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  • Immagine del redattoreLuca Usai

L'allenamento occlusivo per l'ipertrofia


Le nuove frontiere del Bodybuilding, coadiuvate dai progressi della fisiologia, si stanno spingendo sempre oltre alla ricerca di nuove metodologie che permettano di raggiungere il santo Graal del culturista: l’ipertrofia muscolare. Tutto ciò ha portato a sperimentare nuove tecniche, tra queste troviamo quella dell’allenamento occlusivo. Questa metodologia di allenamento consiste nel bloccare, attraverso un laccio o delle bende, in maniera parziale, il flusso sanguigno di un gruppo muscolare durante l’esecuzione di un esercizio in cui viene coinvolto. La nascita del Kaatsu Training L’allenamento occlusivo ha una storia abbastanza curiosa. Lo scopritore, il giapponese Y. Sato, a fine anni ’60, durante una giornata di festa, restò seduto per diverso tempo in una posizione scomoda andando così a occludere i vasi sanguigni di una gamba, in quel momento provò una sensazione simile ad un allenamento mirato all’ipertrofia e così iniziò a sperimentare tecniche di allenamento occlusivo. Nasceva così il Kaatsu Training (1). L' obiettivo dell’occlusione venosa, al contrario di quello che potrebbe sembrare, non è quello di limitare il flusso di sangue al muscolo ma, invece, di impedire il ritorno venoso lasciando così “ristagnare” il sangue all’interno delle vene dei muscoli coinvolti. A detta dei sostenitori, uno dei meccanismi principali con il quale viene indotta ipertrofia è l’ischemia muscolare, che causa l’accumulo di metaboliti che stimolano la produzione dell’ormone GH (3, 5).


Inoltre, pare che le variazioni del flusso sanguigno all’interno del miocita possano influenzare la massa muscolare attraverso l’azione delle HSP-72 e soprattutto attraverso la riduzione della miostatina, una proteina che inibisce la crescita muscolare (4). Qualità terapeutiche dell’allenamento occlusivo La letteratura scientifica si è spaccata in due in merito a questa metodica. Alcuni studi mostrano come l’ipossia, causata dall’occlusione, provochi ipertrofia muscolare e che l’ambito di utilizzo, oltre a quello del Fitness, possa essere anche quello riabilitativo-medico (2). A quanto si evince sembra che il Kaatsu training abbia effetti positivi sia in termini di ipertrofia sia di forza che di “abilità funzionali” (17). Questo tipologia di allenamento non permette l’utilizzo di carichi elevati, nonostante ciò, anche lavorando tra il 20 e il 40% RM sembra possa causare una risposta sia a livello di forza sia di ipertrofia (6, 7, 8). Inoltre, pare che esercizi per la presa svolti bloccando il sangue di un arto portino al miglioramento della presa stessa (handgrip) (9). Tutti i precedenti studi sono stati svolti sugli esseri umani, ma Abe et al., hanno applicato il Kaatsu Training sui cavalli. Il risultato è che l’occlusione può indurre l'ipertrofia muscolare e, inoltre, suggeriscono che questo metodo possa fornire un significativo valore terapeutico/riabilitativo nei cavalli, come lui e il suo gruppo hanno dimostrato nell'uomo (18).

Come accennato, però, la letteratura è spaccata in due, di conseguenza l’argomento diventa abbastanza controverso. Se da un lato i fautori, per sostenere tale metodica, puntano molto sulla stimolazione dell’ormone della crescita causata dalla presenza del lattato e degli altri metaboliti bloccati nel muscolo, dall’altro sembra che gli ormoni anabolici indotti dall’occlusione stessa non abbiano un effetto rilevante sulla crescita muscolare (10). Lo studio sopracitato non è un caso sporadico, sono diversi i gruppi di studiosi che attraverso i loro lavori hanno mostrato con pratiche diverse come non ci fosse differenza significativa tra un allenamento effettuato in resistance training e uno con tecniche di occlusione (11, 12, 13, 19, 20). Altri ancora hanno mostrato come il Kaatsu training non provocasse un’ipertrofia muscolare degna di nota (14, 15, 16). Gli stessi studiosi che hanno dimostrato l’utilità di tali tecniche sottolineano, però, che essa ha bisogno di maggiori studi per capirne gli effetti dato che, causando ischemia e ipossia, andrebbe effettuata solo su soggetti sani. Assolutamente sconsigliata su chi ha il diabete e chi soffre di ipertensione arteriosa (2) . Lo stesso Sato, ideatore del Kaatsu, finì numerose volte in ospedale poichè sperimentava su se stesso le sue teorie. Considerazioni sull’allenamento occlusivo nel Bodybuilding Alla luce di tutto ciò, non mi sento di schierarmi a spada tratta con una delle due fazioni. Questa metodologia è senza dubbio un’estremizzazione del concetto del Bodybuilding e verrà vista come aberrante dagli integralisti della cultura fisica.


Nel mondo del fitness sono diversi i suoi sostenitori, tra questi c’è Layne Norton, per i meno esperti è colui che ha ideato il P.H.A.T: Power Hypertrophy Adaptive Training. Il consiglio che mi sento di dare è quello di provarla solo ed esclusivamente se avete la certezza di essere in salute, perché potrebbe essere la moda del momento oppure la chiave di volta per l’ipertrofia.

Bisogna ricordarsi però che l’essere umano è una macchina concepita per adattarsi, di conseguenza: se funziona oggi, domani potrebbe non funzionare più. Bibliografia Y. Sato. The history and future of Kaatsu training. Int. J. Kaatsu training Res. 2005. Ozawa Y et al. Vision Loss by Central Retinal Vein Occlusion After Kaatsu Training: A Case Report. Medicine (Baltimore). Sep, 2015. Fujita S et al. Blood flow restriction during low-intensity resistance exercise increases S6K1 phosphorylation and muscle protein synthesis. J Appl Physiol. Sep,  2007. S. Kawada S et al. Skeletal muscle hypertrophy after chronic restriction of venous blood flow in rats. Med Sci Sports Exerc. 2005. N. Ishii et al. Circuit training without external load induces hypertrophy in lower-limb muscles when combined with moderate venous occlusion. Int. J. Kaatsu training Res. 2005. Abe T et al. Muscle size and strength are increased following walk training with restricted venous blood flow from the leg muscle, Kaatsu-walk training. J Appl Physiol. May, 2006. Scott BR et al. Blood flow restricted exercise for athletes: A review of available evidence. J Sci Med Sport. May, 2015. Slysz J et al. The efficacy of blood flow restricted exercise: A systematic review & meta-analysis. J Sci Med Sport. Sep, 2015. Credeur DP et al. Effects of handgrip training with venous restriction on brachial artery vasodilation. Med Sci Sports Exerc. Jul, 2010.



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