Prima di rispondere alla domanda del titolo penso sia necessario un chiarimento: gli Stacchi rumeni (SR) non sono Stacchi a gambe tese (SGT).
Troppo spesso nelle palestre vengono identificati con lo stesso nome ma, in realtà, sono due esercizi diversi.
Lo SR si esegue con la schiena ben iper-estesa durante tutto il ROM e gambe leggermente flesse, il bilanciere arriva poco sotto il ginocchio e sta attaccato al corpo.
Nello SGT gli arti inferiori restano del tutto tesi e il bilanciere, non aderente alle gambe, avrà un ROM ridotto, all'incirca all'altezza del ginocchio.
Per intenderci, quello che si vede più comunemente nelle palestre è lo Stacco Rumeno, anche se troppo spesso fatto male.
Io lo Stacco Rumeno consiglio di eseguirlo in questo modo, trovate la descrizione nella didascalia.
Ora che abbiamo chiara la nomenclatura dei due esercizi, perchè ci sarebbe anche lo stacco a gambe semi tese ma è un’altra storia, vediamo di capire fin dove è necessario far arrivare il bilanciere durante l’eccentrica.
Lo SR nasce per muovere grossi carichi e coinvolgere tutta la catena posteriore, principalmente, gli ischiocrurali.
Il bilanciere, per l’esecuzione canonica, deve arrivare poco sotto il ginocchio. L’esercizio in sé è fortemente correlato alla mobilità del bacino e all'elasticità di tutta la catena muscolare posteriore.
Infatti, se fate eseguire uno SR ad una ragazza, facendola fermare poco sotto il ginocchio molto probabilmente percepirà solo un minimo il lavoro sugli Hams. Questo perchè le donne in linea di massima sono molto più mobili degli uomini, che hanno la stessa mobilità di un blocchetto di cemento.
Quindi come comportarsi?
Io come parametro di controllo per capire fin dove far arrivare il bilanciere utilizzo la curva lombare; appena prima di perdere la curva fisiologica ci si ferma. Anche questo è un modo per adattatore l’esercizio al soggetto e non il contrario.
Per gli uomini il blocco sopraggiunge quasi sempre tra i 5 e i 15cm sotto il ginocchio, mentre per le donne non è raro arrivare a toccare quasi i pesi a terra mantenendo la schiena iper-estese. Se la mobilità eccede così tanto da arrivare a grossi carichi e far toccare i pesi a terra, a mio avviso, il rapporto costi-benefici sul lungo non ne vale più la pena ed è necessario adottare altre strategie.
Tra queste strategie vi è quella di posizionare un rialzo sotto l’avampiede in modo che possa garantire una dorsiflessione della caviglia e il pre-allungamento di tutta la catena posteriore così da fermarsi prima.
Dietro a questo tips è nata una diatriba tra chi sostiene che non ha senso perchè si allunga solo il polpaccio e chi lo approva perchè sente strecciare.
Vi dico la mia. Non vedo il corpo umano come un insieme di distretti muscolari a compartimento stagno ma in sinergia tra di essi per il principio della catena miofasciale, per questo motivo è un accorgimento che faccio usare spesso.
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