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  • Immagine del redattoreLuca Usai

Il concetto del "Chest up"



Il “Chest Up”, termine che letteralmente significa petto in sù o petto in fuori, rappresenta una concezione che nel bodybuilding che mi piace molto.


Questo perchè, in italiano, non esiste un vocabolo che rappresenti così bene la condizione indicata dalla suddetta accezione.


Con Chest Up infatti si intende il set up (scusate il gioco di parole) che è necessario mantenere durante gli esercizi di trazione.


Nello specifico si intende l’impostazione del tronco durante la chiusura della concentrica, ossia con le spalle basse e le scapole addotte o neutre, in base all’esercizio.


Tutti si concentrano sulle scapole addotte ma, come per l’allenamento del petto, è fondamentale tirar su il petto come se volessimo avvicinarlo al mento e di conseguenza deprimere le scapole verso il basso.


Questo accorgimento molto spesso fa la differenza tra il tirare di braccia o trazionare di schiena. In questo post ne trovate un esempio pratico.


Infatti c’è un abisso tra il tirare a sé un oggetto mandando in tilt anteriore la spalla sentendo lavorare solo le braccia, oppure fare un lavoro di gomito e/o scapole chiudendo il movimento in contrazione di picco con il torace bello aperto.


Concludo con il pensiero che mi ha dato l’ispirazione per il post:


“Finché nella Lat Machine penserete a tirar giù la sbarra, piuttosto che ad andargli voi incontro, continueremo a vedere questo splendido macchinario abusato.


In sala pesi nulla si tira, tutto si traziona.”


Questo discorso vale per tutti gli esercizi dedicati alla schiena, non approcciatevi mai a questa categoria di movimenti con la sola idea di portare a voi un peso, otterrete solo un discreto lavoro sui bicipiti.


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