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Immagine del redattoreLuca Usai

I concetti di Efficacia ed Efficienza nel Bodybuilding


Quando un gesto tecnico può essere definito efficiente? E quando può essere definito efficace?


Con gesto tecnico efficiente si intende un movimento che viene portato a compimento con il maggior risparmio energetico.

Per efficace invece si intende un movimento valido ma che non si cura di tutti i dettagli che possono esserci nello spostamento da un punto A ad un punto B.

Deficienza , invece, in questo contesto, si intende proprio il deficit tecnico; chi non è né efficace né efficiente.


Un bodybuilder deve essere efficace o efficiente?

Mi permetto di dire che forse il Bodybuildng è una delle poche o, più probabilmente, l’unica disciplina in cui l’atleta deve essere efficace ma non efficiente.


Prendiamo degli sport a caso, con i pesi e senza. Atletica leggera, Calcio e Powerlifting con Weightlifting. In questi contesti gli atleti devono assolutamente essere efficienti: con il minimo sforzo e la massima resa devono riuscire ad ottenere il loro risultato.


Il centometrista, attraverso la cura del gesto, con determinate e minuziose correzioni guadagnerà un millesimo di secondo su ogni errore corretto. Medesimo principio nel calcio, in cui la partita dura 90 minuti ed è sacrosanto preservare le energie attraverso la cura tecnica.


Lo stesso scopo lo troviamo anche nelle discipline della pesistica, la ricerca della perfezione motoria per poter guadagnare chili e/o velocità.


Ora non deve passare il messaggio che nel Bodybulding la tecnica non sia importante. Nel bodybulding la tecnica di esecuzione non è importante, è fondamentale!


Il cuturista fa tutto per mettere il muscolo in una condizione di svantaggio, l’efficacia a discapito dell’efficienza, per reclutare al meglio il massimo delle unità motorie del muscolo target che vogliamo colpire. Se così non fosse non avrebbero senso tutte quelle metodiche di intensità che vanno a rendere più difficile e lento il movimento. Mentzer l’aveva capito già 40 anni fa.


Esempio pratico e poi chiudo. Prendiamo la panca piana. Panca da Powerlifter e da Bodybuilder.

Il Powerlifter estremizza l’arco lombare per creare un movimento il più efficiente possibile; possiamo dire che “imbroglia” per arrivare prima dal punto A a quello B.


La panca da Bodybuilding, invece, ha un arco fisiologico e un ROM più o meno ampio (in base alle leve del soggetto) ma sempre inferiore di quello del Powerlifting perchè quello che conta è il tragitto non tanto l’arrivo.

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