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  • Immagine del redattoreLuca Usai

Extrarotazioni: le stai facendo nel modo sbagliato!

Aggiornamento: 1 giu 2020

L'esercizio che si vede nell'immagine viene svolto solitamente per “riscaldare” la cuffia dei rotatori, in quanto va a colpire tre dei quattro muscoli della cuffia, ossia sovraspinato (anche se debolmente, dato che la sua funzione principale è quella di abdurre l'omero), sottospinato e piccolo rotondo come extrarotatore del braccio.


Il quartomuscolo, il sottoscapolare, ha la funzione di intraruotare e addurre oltre queste,, come tutti i muscoli della cuffia, si occupa di tenere il più salda possibile la testa dell’omero all’interno della cavità glenoidea.


Ho virgolettato la parola riscaldare perchè in tantissimi casi il riscaldamento diventa un pre-affaticante.


La paura di non avere una spalla irrorata di sangue sfocia in 50 serie da mille ripetizioni di questo esercizio. Tutto ciò non fa altro che portare una persona ad allenare il petto, ad esempio, avendo come anello debole della catena cinetica utilizzata proprio l’articolazione della spalla, perchè già affaticata.


In questo modo si passa da svolgere un esercizio per prevenire gli infortuni ad abusarne e andarseli a cercare.

Dopo una breve parentesi teorica arriviamo dritti al punto: l’esercizio così come si vede in foto è biomeccanicamente sbagliato.


Risulta sbagliato perché il vettore della forza del manubrio spinge verso il basso, a causa della gravità, mentre la resistenza dovrebbe permettere al muscolo di trazionare orizzontalmente non verticalmente, consentendo così l’extrarotazione.


Con la modalità eseguita in foto il lavoro sarà quasi prettamente a carico dei muscoli dell’avambraccio e del braccio che avranno il compito di stabilizzare il peso.


Per svolgerlo correttamente potete farlo in diverse maniere: utilizzare band, cavi o manubri la cosa importante è che la resistenza si opponga all’extrarotazione.


In questo link potete vedere tre versioni: due con l’elastico, e l’altra disteso come Rose sul Titanic utilizzando il manubrio.


Esistono anche altre varianti, utilizzate quella che preferite l’importante è che rispettiate la biomeccanica del gesto, se no state perdendo tempo, proprio come la signora in foto.

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